cura per l'HIV definitiva

Cura per l’HIV, la soluzione è vicina?

L’HIV (virus dell’immunodeficienza umana) è un virus che indebolisce il sistema immunitario, quindi il corpo non combatte bene le malattie. La terapia per l’HIV evita che si trasformi in una condizione che può uccidere: l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita). Oggi non esiste una cura per l’HIV.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima infatti che l’HIV abbia causato oltre 35 milioni di vite da quando è stato scoperto.

Ci sono tuttavia molte ricerche in corso. L’obiettivo è una cura definitiva per l’HIV. Le attuali terapie antiretrovirali consentono bloccare la progressione in AIDS e di vivere una vita normale. Ricercatori, medici, governi, aziende farmaceutiche e associazioni hanno fatto grandi passi avanti nel prevenire e curare l’HIV.

Ecco a che punto siamo.

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Indice

 

Vaccino per l’HIV

cura per l'HIV definitiva

Un vaccino per l’HIV salverebbe milioni di vite. Tuttavia, i ricercatori non ne hanno ancora trovato uno efficace.

Nel 2009, uno studio pubblicato sul Journal of Virology ha rilevato che un vaccino ha evitato circa il 31% delle nuove infezioni. Tuttavia, hanno interrotto le ricerche a causa di rischi.

Nel 2013, l’Istituto nazionale americano per le malattie infettive (NIH) ha interrotto uno studio clinico che stava testando un vaccino (HVTN 505). I dati dello studio indicavano che il vaccino non impediva l’infezione da HIV o riduceva la quantità di HIV nel sangue.

La ricerca sui vaccini è attiva in tutto il mondo. Ogni anno ci sono nuove scoperte e test.

 

Prevenzione di base, la migliore cura per l’HIV disponibile

No, non c’è ancora nessun vaccino per l’HIV. Ci sono più modi per proteggersi dal virus.

L’HIV si trasmette nello scambio di fluidi corporei. Questo può accadere in vari modi, tra cui:

  • Rapporti sessuali. L’HIV si può trasmettere nello scambio di liquidi durante il rapporto sessuale, compresi sangue, sperma o secrezioni anali e vaginali. Avere altre malattie sessualmente trasmissibili (MTS) aumenta il rischio di trasmettere l’HIV nel rapporto sessuale
  • Condividere aghi e siringhe. Aghi e siringhe usati da persone con HIV possono avere l’HIV anche se non si vede sangue
  • Gravidanza, parto e allattamento al seno. Le madri con HIV possono trasmettere il virus al figlio prima o dopo la nascita. I farmaci anti-HIV spesso evitano il contagio

Puoi prevenire l’HIV:

  • Fai il test dell’HIV e conosci lo stato di salute del tuo partner prima dei rapporti
  • Fai un test e cura le malattie sessualmente trasmissibili (MTS)
  • Usa il preservativo ad ogni rapporto orale, vaginale e anale
  • Se inietti droghe, usa aghi nuovi, sterilizzati e che non siano stati usati da nessuno

check up malattie sessualmente trasmissibili

Profilassi pre-esposizione

La profilassi pre-esposizione (PrEP) è un farmaco usato da persone senza HIV. Si prende ogni giorno per ridurre il rischio di contrarre l’HIV. È molto efficace a prevenire la malattia in persone ad alto rischio.

Le persone a rischio sono:

  • uomini che hanno rapporti omosessuali, se hanno avuto rapporti anali senza preservativo o hanno avuto una MST negli ultimi sei mesi
  • persone che non usano il preservativo con partner ad alto rischio di HIV o che potrebbero avere l’HIV
  • chiunque abbia iniettato droghe negli ultimi sei mesi o abbia condiviso gli aghi
  • donne che cercano di rimanere incinte da partner sieropositivi

La PrEP può ridurre il rischio di infezione da HIV fino al 92% in persone ad alto rischio se assunta sempre. Per prevenire con la PrEP serve l’uso quotidiano.

 

Profilassi post-esposizione

La profilassi post-esposizione (PEP) è un farmaco antiretrovirale di emergenza. Si usa dopo che qualcuno potrebbe aver contratto l’HIV. Il medico può raccomandare la PEP se:

  • la persona pensa di aver contratto l’HIV durante un rapporto (il preservativo si è rotto o non è stato usato)
  • una persona ha condiviso aghi iniettando droghe
  • la persona è stata violentata

Bisognerebbe usare la PEP solo in emergenza. Deve essere presa entro 72 ore dall’esposizione, anche se è meglio prima possibile.

La PEP prevede più farmaci. In genere la terapia antiretrovirale dura un mese.

 

Diagnosi precoce e corretta: è una cura per l’HIV

La diagnosi di HIV e AIDS è un passo fondamentale per evitare la trasmissione del virus. L’OMS stima che il 40% dei 18 milioni di persone con l’HIV non sanno di avere la malattia.

Esistono diversi esami del sangue utili alla diagnosi dell’HIV. Per la diagnosi precoce, anche gli auto-test sono un aiuto, anche se meno sicuri dell’esame in laboratorio: spesso dopo serve la conferma.

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Passi per il trattamento

Grazie ai progressi scientifici, l’HIV è ormai una malattia gestibile. La terapia antiretrovirale consente alle persone con HIV di mantenersi in salute. Riduce anche il rischio di trasmettere il virus ad altri.

L’OMS stima che oltre l’80% di persone con HIV fa la terapia antiretrovirale.

I farmaci antiretrovirali per trattare l’HIV servono a:

  • Ridurre la carica virale. La carica virale misura la quantità di HIV nel sangue. L’obiettivo del farmaco anti-HIV è ridurre il virus a un livello non rilevabile
  • Ripristinare il numero di cellule CD4 alla normalità. Le cellule CD4 proteggono il corpo da patogeni che possono causare infezioni. Nelle persone con HIV il numero di CD4 è spesso inferiore

Esistono diversi tipi di farmaci per l’HIV:

  • Gli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa. Bloccano le copie del materiale genetico nelle cellule
  • Gli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa. Bloccano una proteina che l’HIV usa per replicare il suo materiale genetico nelle cellule
  • Gli inibitori della fusione. Impediscono all’HIV di entrare nelle cellule CD4
  • Gli inibitori della proteasi. Disabilitano un enzima che l’HIV usa per diffondersi
  • Gli inibitori dell’integrasi. Prevengono l’attività della proteina integrasi. Senza questa proteina, l’HIV non entra nel DNA della cellula CD4

I farmaci anti-HIV vanno spesso presi in combinazioni per evitare lo sviluppo di resistenza ai farmaci. I farmaci anti-HIV devono essere presi con costanza per essere efficaci. Cambiare farmaco per ridurre gli effetti collaterali o perché la terapia non funziona è una scelta che medico e paziente devono fare insieme.

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Non rilevabile è non contagiabile

La ricerca ha dimostrato una carica virale non rilevabile, data dalla terapia antiretrovirale, elimina il rischio di trasmettere dell’HIV.

Importanti studi non mostrano casi di trasmissione dell’HIV da un partner HIV-positivo con carica virale soppressa (carica virale non rilevabile) a un partner HIV-negativo. Questi studi hanno testato migliaia di coppie con HIV per diversi anni e migliaia di rapporti senza preservativo.

Dato che non rilevabile = non trasmissibile, terapia = prevenzione. L’UNAIDS ha un piano “90-90-90” per porre fine all’epidemia di AIDS. Entro il 2020, questo piano vuole che:

  • il 90% di tutte le persone con l’HIV conoscano il loro stato
  • il 90% di persone con diagnosi di HIV facciano la terapia antiretrovirale
  • il 90% di tutte le persone che fanno la terapia antiretrovirale abbiano carica virale non rilevabile

 

Le conquiste della ricerca

Si cercano sempre nuovi farmaci e trattamenti per l’HIV. I ricercatori vogliono terapie che allunghino e migliorino la qualità della vita del paziente. Inoltre, sperano di trovare un vaccino e una cura per l’HIV. Ecco alcuni importanti filoni di ricerca.

 

Terapia mirata ai serbatoi dell’HIV

È difficile trovare una cura per l’HIV perché il sistema immunitario ha problemi a bersagliare i serbatoi di HIV nelle cellule CD4. Il sistema immunitario di solito non riconosce le cellule con HIV né può eliminare le cellule che riproducono il virus.

La terapia antiretrovirale non elimina i serbatoi di HIV. Così i ricercatori americani del National Institutes of Health (NIH) stanno esplorando due categorie nella ricerca di una cura per l’HIV:

  • Cura funzionale. Questo tipo di cura controllerebbe la replicazione dell’HIV
  • Cura sterilizzante. Questo tipo di cura eliminerebbe tutta la parte del virus responsabile della replicazione

Queste cure potrebbero distruggere i serbatoi dell’HIV.

 

Colpire la corazza del virus dell’HIV

I ricercatori dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign hanno studiato il capside dell’HIV, il contenitore del materiale genetico del virus. Questo capside protegge il virus dal sistema immunitario.

Conoscere meglio il capside può aiutare i ricercatori a rompere il capside, liberare il materiale genetico dell’HIV nel corpo, per poi essere distrutto dal sistema immunitario. È una frontiera promettente nella cura dell’HIV.

 

Guariti da HIV

Ci sono dei casi di persona guarita da HIV.

Timothy Ray Brown, un americano che viveva a Berlino, ha ricevuto una diagnosi di HIV nel 1995 e una diagnosi di leucemia nel 2006. È la persona a volte indicata come “il paziente di Berlino”.

Nel 2007, Brown riceve un trapianto di cellule staminali per curare la leucemia e ha interrotto la terapia antiretrovirale. L’HIV non è più stato rilevato in corpo da quel trapianto.

Gli studi dell’Università della California, a San Francisco, dimostrano che è privo di HIV. È considerato “curato”, secondo uno studio pubblicato su PLOS Pathogens. È la prima persona a essere guarita dall’HIV.

Nel marzo 2019, la si parla di altri due uomini che avevano ricevuto diagnosi sia di HIV che di leucemia (tipo di cancro). Come Brown, entrambi hanno ricevuto trapianti di cellule staminali per curare il loro cancro. Entrambi gli uomini hanno anche interrotto la terapia antiretrovirale dopo aver ricevuto i trapianti.

Al momento della presentazione della ricerca, “il paziente di Londra” era rimasto senza virus per 18 mesi.

Il paziente di Dusseldorf è rimasto senza HIV per tre mesi e mezzo.

 

Dove siamo ora

Ogni anno, centinaia di studi clinici provano trattamenti per l’HIV. La speranza è di trovare un giorno una cura. Trovano anche nuovi metodi per prevenire la trasmissione dell’HIV.

I trattamenti antiretrovirali possono ora arrestare lo sviluppo dell’HIV e ridurre la carica virale di una persona a livelli non rilevabili. Una carica virale non rilevabile non solo migliora la salute di una persona, ma elimina il rischio di trasmettere il virus a un partner sessuale. La terapia mirata può anche impedire alle donne in gravidanza con HIV di trasmettere il virus ai figli.

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